5. PULIZIE
da "Cose di Firenze"- Ponte alle Mosse 31
Rimesso tutti i quadri al loro posto;
Nei libri la povere è sparita
E il bagno non è più quello di prima.
E sempre poi succede
Che nel minimo del giorno,
Mi fermo a contemplarti ed osservare
Che il bello delle cose che tu fai
Si muove nello spazio
Delizioso del tuo esistere;
E il solo tuo procedere e pulire
Riversa dentro i muri e le pareti
L’energico tuo vivere costante
Che solo fa tremare l’aria intorno
E il sabato però si fa stereotipo;
Ti chiude nel mutismo che rassegna,
Ci spinge a condividere
Spiragli di giornate
Che insieme noi vorremmo indefinite
Temerarie e avventurose,
Magari solamente non previste,
E invece gradualmente
Ci cancellano la vita
Che nascosta fa mistero ed attrazione;
E spingere uno straccio
In questo sabato mattina,
Passare un panno swiffer,
Diventa candeggiarsi
Giornalmente l’esistenza,
Disfarsi e trasformarsi
In consuetudini indistinte
Che ciechi ormai ci fanno
O trasparenti
E spingono a lottare e a non godere
Dei morbidi momenti più comuni
Che in genere significano vita.
Ma svegli poi sappiamo continuare,
Timidi cercare le parole
Che risvegliano l’esistere consueto;
E il tiepido soffrire di un minuto
Ridiventa l’ostinata
Ostentazione di dolore
Che in vivere precario
Ci tocca giornalmente
Guerreggiare e cancellare.
Agosto 2005-Ottobre 2006