DUE ANNI
E tutto adesso è nuovo
E tutto adesso è nuovo,
tutto sempre so che sarà nuovo
nel sempre che voglio da te.
Mi muovo sospeso nel freddo
scoccando fusioni e scintille
ai neuroni al pensiero di averti,
che adesso ti ho.
E niente mi basta del resto, lo sai,
che tutto è il poterti guardare distesa
e sognare al mio fianco,
nel buio del freddo, la notte,
o nell’umido pieno dei nostri respiri.
Non penso, non valgo,
nel sole di sbieco di fine dicembre
che affranto, con pena, ci scalda
la terra su cui scivoliamo, quest’anno
(e la terra la intendo nel senso di fango ghiacciato,
di rocce schiacciate dal freddo e dal tempo
che tutto ci erode ai dintorni
e che niente, imperterriti,
consuma tra noi).
E non penso, non valgo,
che fuso con te.
Ti offro il mio tempo, il mio spazio,
i tutti relativi che vorrai contenere,
la vita o le vite che vivo,
il poco che so, il mio pensare;
mi basta che tu li abbia,
custode migliore di me, ne son certo,
matrice dell’ora eracliteo che so, con te qui,
sarà sempre.
E per quanto pur largo ti possa sembrare,
ti do gli spazi densi dentro me,
che pure sai per te
Resteranno, in muta attesa, sempre vuoti,
per lasciarteli occupare.
tutto sempre so che sarà nuovo
nel sempre che voglio da te.
Mi muovo sospeso nel freddo
scoccando fusioni e scintille
ai neuroni al pensiero di averti,
che adesso ti ho.
E niente mi basta del resto, lo sai,
che tutto è il poterti guardare distesa
e sognare al mio fianco,
nel buio del freddo, la notte,
o nell’umido pieno dei nostri respiri.
Non penso, non valgo,
nel sole di sbieco di fine dicembre
che affranto, con pena, ci scalda
la terra su cui scivoliamo, quest’anno
(e la terra la intendo nel senso di fango ghiacciato,
di rocce schiacciate dal freddo e dal tempo
che tutto ci erode ai dintorni
e che niente, imperterriti,
consuma tra noi).
E non penso, non valgo,
che fuso con te.
Ti offro il mio tempo, il mio spazio,
i tutti relativi che vorrai contenere,
la vita o le vite che vivo,
il poco che so, il mio pensare;
mi basta che tu li abbia,
custode migliore di me, ne son certo,
matrice dell’ora eracliteo che so, con te qui,
sarà sempre.
E per quanto pur largo ti possa sembrare,
ti do gli spazi densi dentro me,
che pure sai per te
Resteranno, in muta attesa, sempre vuoti,
per lasciarteli occupare.