5. GHIBELLINA 121 (Natura morta)
da "Cose di Firenze"-Ghibellina 121
Il letto disfatto lasciato
a coprirsi di polvere al buio
Nel bagno il cestino
Già pieno di carta in cartocci
Il divano coperto di libri
E giornali imbrattati e buttati a sbiadire
Mutande e vestiti
Nei secchi che aspettano
Ancora saponi e profumi
Ed appesi tra i ragni
Due maglie e le calze
Bucate e lavate
Scolandosi d’acqua
Nel frigo formaggio un po’ sfatto
del succo di pera o di mela non so
E verdure scadute
Sul tavolo briciole e pane
Le scarpe dismesse per terra
Le pentole i piatti i tegami
Con quello che
Resta del pranzo
poggiati a lavarsi
Da soli se sanno
Poi buio e
Dell’umido freddo
In attrito perenne
sul corpo
E fantasmi figure
Tre ombre sbiadite
Tre statue sedute
E poi una che gira
Roteando Parole
pulendo il cervello
Sperando nel sole.
Settembre 2003
a coprirsi di polvere al buio
Nel bagno il cestino
Già pieno di carta in cartocci
Il divano coperto di libri
E giornali imbrattati e buttati a sbiadire
Mutande e vestiti
Nei secchi che aspettano
Ancora saponi e profumi
Ed appesi tra i ragni
Due maglie e le calze
Bucate e lavate
Scolandosi d’acqua
Nel frigo formaggio un po’ sfatto
del succo di pera o di mela non so
E verdure scadute
Sul tavolo briciole e pane
Le scarpe dismesse per terra
Le pentole i piatti i tegami
Con quello che
Resta del pranzo
poggiati a lavarsi
Da soli se sanno
Poi buio e
Dell’umido freddo
In attrito perenne
sul corpo
E fantasmi figure
Tre ombre sbiadite
Tre statue sedute
E poi una che gira
Roteando Parole
pulendo il cervello
Sperando nel sole.
Settembre 2003