S C R I T T I A T L A N T I C I

26 marzo 2006

5. GHIBELLINA 121 (Natura morta)
da "Cose di Firenze"-Ghibellina 121

Il letto disfatto lasciato
a coprirsi di polvere al buio

Nel bagno il cestino
Già pieno di carta in cartocci

Il divano coperto di libri
E giornali imbrattati e buttati a sbiadire

Mutande e vestiti
Nei secchi che aspettano
Ancora saponi e profumi
Ed appesi tra i ragni
Due maglie e le calze
Bucate e lavate
Scolandosi d’acqua

Nel frigo formaggio un po’ sfatto
del succo di pera o di mela non so
E verdure scadute

Sul tavolo briciole e pane
Le scarpe dismesse per terra
Le pentole i piatti i tegami
Con quello che
Resta del pranzo
poggiati a lavarsi
Da soli se sanno

Poi buio e
Dell’umido freddo
In attrito perenne
sul corpo

E fantasmi figure
Tre ombre sbiadite
Tre statue sedute
E poi una che gira
Roteando Parole
pulendo il cervello
Sperando nel sole.

Settembre 2003

15 marzo 2006

2. QUELLO CHE SEI
da "Cose di Firenze"- Ghibellina 121

Diffondi profumi
di terra in germoglio,
sei aria,
sei pioggia,
sei gocce di cielo
cadute serene
dal sole.

Settembre 2003

13 marzo 2006

3. RITORNI PASSATI CICLICI
da "Cose di Firenze"- Ghibellina 121

Cammino perdendo per strada le cose che penso
e raccolgo negli angoli il niente che avevo
e che adesso sarebbe purtroppo
le cose che avrei e ogni volta ricordo
di avere trovato per sbaglio
e che so che comunque nei giorni riperdo.

Settembre 2003

09 marzo 2006

A SAMUELA DOPO GIORNI INSIEME

I giorni senza te che arriveranno,
mi verranno come mesi desolati
un po’ sconnessi e poi confusi
nelle ore che, scavando e riscoprendo,
sembreranno sempre inutili e invissute
ed invischiate alle paure
di trovarti troppo tardi o troppo in là
dai nostri incroci
dei presenti coi futuri
che tu sai possono tendere a infinito
se ci credi, o almeno speri,
che a qualcosa sia servito
il nostro dirsi come mantra ripetuto
che ogni attimo vissuto
è sempre stato
come un mondo liberato
come quello che speravi
e che speravo

e adesso abbiamo.

04 marzo 2006

DRAMMI

La notte adesso passa in fretta.
E in fretta passa il tempo
in cui vorrei non pensarti
e scopro che da quando
comincio a sognarti
il giorno mi perde di senso.

E i giorni mi corrono lievi
sui drammi del'alcol,
i drammmi del tempo
che corre sui corpi;
e tutti i miei drammi
e l'altro e poi l'altro;
e tutti gli aghi infilati
e appuntiti come vaghi
residui d'orrori
e drammi di vivi dolori.