Quando Avere
(Scherzo in Si Maggiore)
Vale a dire: "si può ridere di tutto,
anche di quello che ancora non hai”
Del cosa si dovrebbe
discutere a parte.
Del dove talvolta
si può pur parlare,
in indeterminati circoli
di Quanti magari.
Non riesco a sfuggire ai dissensi
e ai dissesti del come
e dotarlo, comunque, di un peso deciso.
Morso però dagli avverbi,
pure adesso, è il quando
che più morde,
che rapina le giornate di energia,
che gratta dritto il fondo
degli adesso conquistati,
che pure se non valgono granché,
e a tratti li formatterei d’istante,
mi schiacciano anch’essi sul quando
l’hic et nunc
che non so controllare;
non basta, voglio dirlo, non resisto,
mi si svuota la pazienza,
sul quando non c’è dubbio che il futuro,
già petito, vorrei guardarlo in faccia qui, davanti
e non frugarlo a caso sempre dietro,
nascosto sotto l’ombra delle scarpe.
Sul quando son deciso, questo è certo:
prima di mettere il punto
alla fine del verso che incombe.
Sul perché, di più ovvia evidenza, non spreco nemmeno l’a capo di un rigo.
discutere a parte.
Del dove talvolta
si può pur parlare,
in indeterminati circoli
di Quanti magari.
Non riesco a sfuggire ai dissensi
e ai dissesti del come
e dotarlo, comunque, di un peso deciso.
Morso però dagli avverbi,
pure adesso, è il quando
che più morde,
che rapina le giornate di energia,
che gratta dritto il fondo
degli adesso conquistati,
che pure se non valgono granché,
e a tratti li formatterei d’istante,
mi schiacciano anch’essi sul quando
l’hic et nunc
che non so controllare;
non basta, voglio dirlo, non resisto,
mi si svuota la pazienza,
sul quando non c’è dubbio che il futuro,
già petito, vorrei guardarlo in faccia qui, davanti
e non frugarlo a caso sempre dietro,
nascosto sotto l’ombra delle scarpe.
Sul quando son deciso, questo è certo:
prima di mettere il punto
alla fine del verso che incombe.
Sul perché, di più ovvia evidenza, non spreco nemmeno l’a capo di un rigo.