S C R I T T I A T L A N T I C I

28 settembre 2008

QUESTA DOMENICA IN SETTEMBRE

E’ fredda stavolta l’aria che gira
Negli scorci degli archi e delle scale,
Ed è freddo pure il bianco della pietra
che stavolta, come d’uso in questi tempi,
nemmeno più mi parla.

E non ci sono ma da opporre,
nessuna interiezione o integrazione oppositiva,
lo so quel che penso e nemmeno nascondo il rimpianto
dei giorni impigriti passati a vuotarsi nel niente
trascorso talvolta a girarsi negli occhi parole di voglie rapaci
ma niente di più.

Adesso mi chiedo ogni cosa e non cerco risposte.

Cammini di certo con mani più calde del freddo sentito,
sei certo più in asse e diffusa nel mondo,
sei viva e da dentro ti senti riemersa, più chiara, più fresca magari,
ma qui dentro gli archi c’è il muto silenzio del tutto che parla
e il solo sapere che adesso
chi aspetti ti cerca fremendo
mi estingue il silenzio che porto
nel freddo di Sessanio.
Ti spero in sorrisi, negli spazi porgenti la vita che spero ti avrà.

E pure lontana tu sai di chi parlo, quassù non c’è pace,
non so cosa sia, magari chissà qualche volta ritorna,
ma pace davvero che segga e non fugga non so cosa sia.