Sono tante le parole
che mi sfuggono
nei sensi chilometrici
tra i neutrini del pc
e che non riesco a governare questa sera.
Ma certo in un senso
per te questa notte verranno,
da mute e magari taciute
saranno magari soffiate
e ridette in un timido senso
di suoni spossati che a volte mi ascolti,
ma pure non conta
perché come dico
la parola la esprime il silenzio,
ricordi lo sai l’ho già detto,
e nel muto distante momento
che pensa ogni secondo la distanza,
nei vuoti,
raccogli la parola che vorresti governare.
Ma pure la parola non ha un senso
se a grumi questa sera
si aggrovigliano agli imbuti dei neuroni,
parole su parole che ingarbugliano
a matasse questa essenza di esistenza.
E da sole mi s’incrinano tra un dito e la tastiera
sgomente dell’assenza di senso voluto
e non percepito..
E pure è sempre quello il senso,
di un uomo che in pace ridice
parole che sappiano chiudere un cerchio di senso
e suonino di gutta scavante la pietra
dicendo nient’altro che il grumo affastellato di parole
che nel giro d’insolito senso per te,
riescano stavolta a consumare
la notte che porti
e dirti, porgendoti piano la vita novizia,
che niente è diverso del senso già detto,
e tutto è d’essenza.