Vorrei rovesciare un po’ il tempo E tornare per poco dei mesi più indietro. Vorrei questa volta girarmi d’impatto Ed aprire le braccia con ali Sciogliendoci dentro la lotta.
Vorrei svaporare l’amarezza Nella stretta calorosa Di uno sguardo mal portato.
Vorrei pronunciare parole Vibrate nell’aria Che arrivino semplici A chiudere sole i silenzi, Che portino dietro Semantici segni di riguardo E perdano dopo, Nei soli flessuosi di mezzo novembre, In tiepido postumo ascolto, Il grazie mai detto, Il senso assoluto del vivere A tempo il futuro venuto, L’accordo impacciato Tra gesto e pensiero Che dica costante Ai futuri a venire D’esistere sempre Così, Come intensi modelli, La vita.
Le parole ci soccorrono in silenzio e in silenzio certe volte ci muoiono dentro senza lasciarci segni visibili; ma quando sopravvivono, se non ci danno vita, a volte sanno farci morire.