S C R I T T I A T L A N T I C I

12 settembre 2007

Undici settembre duemilasette
Enigma archimedico

C’è vento.
Del sole c’è l’usuale traccia obliqua di settembre
Che confonde.
Qualcuno annuncia pioggia e sui giornali
Ci raccontano di Bush e di Bin Laden,
delle torri e gli attentati di New York.
Chissà dov’eravamo quell’undici settembre,
ma chiederlo dà un vuoto di carenza di risposta,

per questo so per certo che qualcosa adesso muta.

Si cercano respiri rinvenenti,
si piange per tentare di spezzare
la catena di reazioni sintomatiche
alla sindrome cinese emozionale
che ti scava e ti consuma.
Si vive in mezzo al traffico, per strada,
si cerca di risolversi nel tempo
l’enigma che ti spinge a sprofondare
nei nullismi.
E allora muovi massa e ti dimeni
Con la fede che stavolta abbia ragione
Chi vaneggia che spostando il proprio peso si riemerga,
che scuotendosi magari
e percuotendo sempre a ritmo
il nostro tempo, ci si possa
ritrovare a respirare
cancellandosi le apnee sopravvenute.