S C R I T T I A T L A N T I C I

10 settembre 2007

A una lei dai capelli neri
Dedica postuma autoesegetica

Non avrei voluto farlo.
Come ho detto in quello che leggi più in basso, la mia prima fase creativa aveva connotazioni precise, sensazioni definite. Certo, non tutto quanto scritto mi ha sempre soddisfatto ma, come ho detto, prefiguravo. Di mattina appena sveglio, o di notte mentre tentavo di dormire, mi si presentava alla mente un desiderio e poi una sensazione e da lì nasceva una poesia. A volte poi a rileggerla la buttavo, a volte la modificavo, a volte la tenevo.

"Cosa non avresti voluto fare?" Mi chiederai tu, si proprio tu! Cosa non avrei mai voluto fare?
Dedicarti questa poesia.

Dedicarti queasta poesia scritta per una semplice sensazione senza destinatario ed ora riconducibile a un te sentito molti anni fa.
Ti ricordi? La definisti "sentita" nel Gran Caffè dell'Ateneo a fine giugno del 2003, ti piacque. Non immaginavo fosse stata scritta per te quano nemmeno sapevo di conoscerti.

Ed ora te la dedico, sperando che questa sensazione di assenza muoia insieme a lei.

I capelli neri, sei tu. Forse avrei dovuto scrivere ricci ma sei così come ti vedevo nei miei giorni ancora prima d'incontrarci.



A UNA LEI DAI CAPELLI NERI


Comunque me ne resto
qui a guardare
che passi sotto casa
laggiù in strada
cantando e andando via
davanti al mio balcone
credendo che ogni notte
sto a sognarti
mentre adesso a dire il vero
non succede quasi più.
Ma c'è che poi mi sveglio
e solo allora mi riappari
tra il caffè e l'indepressivo
lasciandomi ingombrato
tutto il giorno
fino a quando il sonno
poi ti porta via.



Per te

P.S. fuori poesia: oggi però a volte anche nel sonno.