Notti desperte

Notti acquitrinose
trascorse ombreggiando
tra nulla sempre più simili
portati senza senso
e per dolore
sulle spalle.
Solo questo,
niente più
che un niente assiduo.

Autodifferenziali di Quanti

Non stringo,
respingo,
non chiedo più nulla.

(mesi e mesi fa)

Pensiero Di Una notte Di Mezza Estate

Se pure c’è un qualche pensiero latente,
Si scioglie ed evapora
Nel ciclo dei flussi
Tra dita e cervello.

IN BILICOSecondo concetto di attesa

Ci rade dal suolo
L’attesa futura
del tempo migliore.

Ci schiaccia le mattine
Percuotendo di rimbalzo
Le giornate ammutolite
L’ eterno durare in apnea
Della vita acquisita,
l’attesa smodata di pace costante,
di tempo cosciente
e se anche lontano
di un qualche presente.

Carpe diem?

E' passato un altro giorno
fatto di ore trascurate,
di minuti consumati
a guardare i fogli bianchi,
di minuti frantumati sull'attesa
di quegli attimi da cogliere,
di quei diem da carpire
che per me comunque
passano e non vedo;
che non vedo non so mai
se per pigrizia, diffidenza,
povertà d'estroversione
o magari per davvero
perché frutto di
leggende cittadine.

Nuovi deserti

Il madido calore soffocante
è attesa del deserto
mentre venti consueti
asciugano gli occhi
per le strade
che disciolgono tra i piedi
le speranze di pioggia e libertà
o di un senso ai nostri pianti
senza corpo
che adesso dormono inermi sul mare.

(adesso e quasi cento mesi fa)

Al Sole

D'estate
D'istante
M'ustiono
Li stinchi