S C R I T T I A T L A N T I C I

05 maggio 2008

A te che tutto sai

E quindi ti riassumi
nell’istante di un messaggio
che pure in vasto fremere
pervade di stridori acuminati
tutti i buchi della pelle.
E lìde, mi consuma
strato a strato
negli spazi tra la pelle
e lo spiegabile
prorompere di dentro
che Muore, vive e nasce
nel vibrare dissonante
di un frantumo di energia
che a tratti ti dipani dalle dita,
da un frangente neuronale,
dal morbido stravolgere
lo spazio coi tuoi fianchi;
e qui talvolta è ansiogena
l’attesa del mio perdermi
tra spazi che tangibili attraverso
nel vederti respirare, al solo esistere.
E’ vasta poi, geologica,
l’attesa dentro cui mi annegherei
negli everywhere
qui sopra il mondo
pur di viverti
la vita da di dentro
almeno il tempo
di un protone,
alla sua fine,
e svaporare.